giovedì 12 settembre 2013

Livella #10: BORN TO BE BIKE...segui la tua strada

La mia più grande passione, è risaputo, è sempre stata il ciclismo. Fin da bambino seguivo le gare con la famiglia, poi io stesso sono salito in bicicletta gareggiando per ben 12 anni. Una volta sceso di bicicletta ho continuato a seguire il ciclismo salendo in ammiraglia; tuttora sono direttore sportivo della stessa squadra dove io militavo alcuni anni fa, ed è bello avere questa continuità tra cos'era per me da adolescente e cosa posso trasmettere ai giovani d'oggi. Non ero un fenomeno da corridore, me la cavavo bene in salita, ma non da primeggiare. Da DS devo ammettere che credo di rendere di più rispetto a quanto facevo da ciclista, le mie doti fisiche non erano eccelse (figuriamoci ora) ma la mente ha sempre risposto bene alle varie letture della corsa, ed ora dall'ammiraglia questo sembra venir fuori in maniera più proficua. Riesco a vedere e cogliere occasioni che quando ero corridore non riuscivo a raggiungere, non avevo la forza o la mentalità giusta sui pedali per poter arrivare lassù. Ora certe vette le posso raggiungere, o meglio le posso far raggiungere, toccando anch'io il cielo con un dito di riflesso da cosa fanno i miei atleti. Ma questa volta è il mio turno di esultare in prima persona, e non per un successo prettamente agonistico. In occasione dei Mondiali di Ciclismo 2013 che si svolgeranno dal 22 al 29 settembre in Toscana la FCI ha indetto un concorso per la realizzazione di un video che descriva la propria attività ciclistica. Bhè riprendendo il vecchio post precedente....perchè non provare? E così tra una gara e l'altra, tra migliaia di km fatti in ammiraglia dietro ai miei ragazzi del Velo Club Esperia Piasco è nata l'idea di unire i tanti filmati fatti in una sequenza musicale simile a quando fatto negli ultimi due anni dalla squadra professionistica australiana Orica-Green Edge. Indubbiamente per i ragazzi è stata da subito una bella occasione per divertirsi prima e dopo le gare cantando e ballando sulle note della base scelta: "Born to be wild" degli Steppenwolf. Perchè questa scelta? Certo non è una canzone da ciclisti ma da motociclisti, riconosciuta universalmente come inno di chi guida una Harley, ma le sue parole ed il ritmo ben si coniugano con la vita del ciclista:

Get your motor runnin'
Head out on the highway
Lookin' for adventure
And whatever comes our way
Yeah Darlin' go make it happen
Take the world in a love embrace
Fire all of your guns at once
And explode into space

I like smoke and lightning
Heavy metal thunder
Racin' with the wind
And the feelin' that I'm under
Yeah Darlin' go make it happen
Take the world in a love embrace
Fire all of your guns at once
And explode into space

Like a true nature's child
We were born, born to be wild
We can climb so high
I never wanna die

Born to be wild
Born to be wild

Basta sostituire il motore ai pedali, e la testa del ciclista è già li proiettata tra il vento che soffia e sibila tra le ruote, in cerca di un'avventura, cosa capita per la strada,salita discesa, una sfida per far esplodere la propria voglia di pedalare, questo è ciò che sente chi ama il ciclismo: nati per essere tutt'uno con la bicicletta!
BORN TO BE BIKE!


http://youtu.be/8iT3rQvFLcw

PS: la mia strada non era sicuramente quella di primeggiare sulla bici, ma con lei di fianco....e la mia mente ha unito le belle pedalate che ho seguito in ammiraglia per confezionare questo video che....pare sia venuto bene. Risultato del concorso? Vittoria!!!! si parte per un bel week end del mondiale con la nazionale di Paolo Bettini!!!
Insegui i tuoi sogni, forse non sarà proprio con le modalità che ti aspetti, ma se ci credi arriverai a raggiungerli!

giovedì 30 maggio 2013

Livella #9 Try

guardati attorno, cerca le tue occasioni e buttati....PROVA!!!!
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=571586492886157&set=a.571586452886161.1073741828.133858266658984&type=1&theater
poi...chissà, prima o poi qualcosa di buono arriverà, ma se non ci provi non potrai mai saperlo....ogni minuti è prezioso, ogni occasione serve per costruire il proprio IO, perciò....studia bene e poi PROVA!!!
se sei preparato e convinto, il risultato sarà certamente positivo!

giovedì 9 maggio 2013

Livella #8 La morte non è “una livella”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/09/andretotti-la-verita-delle-lapidi/588103/



Caro Totò, avevi torto. La morte non è “una livella”. Non appiana un bel niente. Non ci restituisce alcuna giustizia.
Altrimenti, al cimitero, troveremmo queste due lapidi:
“Qui giace Agnese Borsellino, donna straordinaria e coraggiosa, che per tutta la vita cercò la verità”.
“Qui giace Giulio Andreotti che per tutta la vita nascose la verità”.


La livella
(Traduzione in italiano, 1953/64)

Ogni anno, il due novembre, c'è l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno deve fare questa gentilezza;
ognuno deve avere questo pensiero.

Ogni anno, puntualmente, in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado, e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo di zia Vincenza.

Quest'anno m'è capitata un'avventura ...
dopo aver compiuto il triste omaggio
(Madonna!) se ci penso, che paura!
ma poi mi diedi anima e coraggio.

Il fatto è questo, statemi a sentire:
si avvicinava l'ora di chiusura:
io, piano piano, stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del '31".

Lo stemma con la corona sopra a tutto ...
...sotto una croce fatta di lampadine;
tre mazzi di rose con una lista di lutto:
candele, candelotte e sei lumini.

Proprio accanto alla tomba di questo signore
c’era un'altra tomba piccolina,
abbandonata, senza nemmeno un fiore;
per segno, solamente una piccola croce.

E sopra la croce appena si leggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardandola, che pena mi faceva
questo morto senza neanche un lumino!

Questa è la vita! tra me  e  me pensavo...
chi ha avuto tanto e chi non ha niente!
Questo pover'uomo s'aspettava
che anche all’altro mondo era pezzente?

Mentre rimuginavo questo pensiero,
s'era già fatta quasi mezzanotte,
e rimasi chiuso prigioniero,
morto di paura... davanti alle candele.

Tutto a un tratto, che vedo da lontano?
Due ombre avvicinarsi dalla mia parte...
Pensai: questo fatto a me mi pare strano...
Sono sveglio...dormo, o è fantasia?

Altro che fantasia! Era il Marchese:
con la tuba, la caramella e il pastrano;
quell’altro dietro a lui un brutto arnese;
tutto fetente e con una scopa in mano.

E quello certamente è don Gennaro...
il morto poverello... il netturbino.
In questo fatto non ci vedo chiaro:
sono morti e si ritirano a quest’ora?

Potevano starmi quasi a un palmo,
quando il Marchese si fermò di botto,
si gira e piano piano... calmo calmo,
disse a don Gennaro: "Giovanotto!

Da Voi vorrei saper, vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va, sì, rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava, sì, inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo, quindi, che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente".

"Signor Marchese, non è colpa mia,
io non vi avrei fatto questo torto;
mia moglie è stata a fare questa fesseria,
io che potevo fare se ero morto?

Se fossi vivo vi farei contento,
prenderei la cassa con dentro le quattr'ossa
e proprio adesso, in questo stesso istante
entrerei dentro a un'altra fossa".

"E cosa aspetti, oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Fammi vedere! prendi 'sta violenza...
La verità, Marchese, mi sono stufato
di ascoltarti; e se perdo la pazienza,
mi dimentico che son morto e son mazzate!

Ma chi ti credi d'essere...un dio?
Qua dentro, vuoi capirlo che siamo uguali?...
...Morto sei tu , e morto son pure io;
ognuno come a un altro è tale e quale".

"Lurido porco!... Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Ma quale Natale, Pasqua e Epifania!!!
Te lo vuoi ficcare in testa... nel cervello
che sei ancora malato di fantasia?...
La morte sai cos’è?... è una livella.

Un re, un magistrato, un grand’uomo,
passando questo cancello, ha fatto il punto
che ha perso tutto, la vita e pure il nome:
non ti sei fatto ancora questo conto?

Perciò, stammi a sentire... non fare il restio,
sopportami vicino - he t'importa?
Queste pagliacciate le fanno solo i vivi:
noi siamo seri… apparteniamo alla morte!"

venerdì 1 febbraio 2013

Livella#7 - TIMBERland

un nuovo passo è stato fatto in questo tragitto professionale: finalmente è arrivato il tanto atteso timbro! E ora avanti col lavoro, per preparare la prima occasione per utilizzarlo ( a parte come segna-colleghi).

lunedì 12 novembre 2012

Livella#6 - Hobby &/o Work


Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita.(Confucio)  
 Il lavoro è al centro della nostra vita. Spesso non ce ne rendiamo conto perché la routine lavorativa ci prende nel turbine della consuetudine dell'alternarsi dei giorni lavorativi ai giorni festivi, siamo sempre presi dal nostro lavoro senza analizzare a fondo se lavoriamo per vivere o viviamo per lavorare. La parola "lavoro" ha diverse definizioni: 
·        Impiego di un'energia per raggiungere uno scopo determinato;
·        Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sostentamento; esercizio di un mestiere o di una professione;
·        L'insieme delle attività produttive come fenomeno sociale con i suoi rapporti economici e giuridici;
·        Trasferimento di energia che si produce quando una forza agisce su un corpo; è pari al prodotto tra l'intensità della forza e lo spostamento del corpo lungo la direzione della forza stessa.
La nostra società si fonda sul lavoro, come recita il primo articolo della Costituzione. Perciò questo lavoro che ci scegliamo/troviamo da fare è davvero un pilastro fondamentale della nostra vita. Purtroppo ci troviamo spesso ad affrontare il lavoro come un peso, come una pratica da sbrigare alla svelta, perché, nonostante i filosofi ce la raccontino soave (cit Master), se si chiama lavoro e non divertimento un motivo ci sarà. Poi è indubbio che i migliori lavori prendano forma da scelte ispirate da una motivata passione per l’attività svolta, ma non sempre ci si riesce a calare così bene nella parte.

martedì 25 settembre 2012

Livella#5 Livellamento

Sarò in bolla o no? a presto l'ardua sentenza....tempo che la bolla d'aria si fermi...il piano è li...indicami l'orizzonte!

giovedì 13 settembre 2012

Livella#4 – red wanting blue

È curioso come alcuni, o molti, dei pensieri migliori nascano nei momenti più inaspettati. O forse proprio il fatto che non avendo alcun pensiero per la testa il nostro cervello possa lavorare in maniera più efficace e aprire nuovi orizzonti. Perché alla fine ognuno di noi da il meglio di se stesso in due occasioni: quando è ben riposato e con tutte le energie a disposizione o quando è alle strette, preso dall’istinto. In ogni caso è la natura che ci ha dotato della capacità di render al meglio con tutte le energie che abbiamo o, se non ne abbiamo più, di tirare ancora fuori l’istinto di sopravvivenza per delle prestazioni fuori dal comune. Quindi anche la nostra materia grigia riesce a elaborare le “funzioni” migliori a completo riposo o durante un problema improvviso e apparentemente insormontabile. Tutto questo preambolo, forse frutto di una situazione a metà tra le due, è per sottolineare che anche se imponiamo a noi stessi di rilassarci per trovare il colpo di genio non lo troveremo, perché già il solo pensare quella imposizione crea in noi un livello di minima agitazione cerebrale. Poco fa ero in macchina, con la mente chissà dove, probabilmente spenta del solito susseguirsi di curve e rettilinei arci conosciuti; il lancio di una canzone alla radio mi ha “svegliato” da quello stato di “pilota automatico”.


A parte la canzone ( non male) il nome del gruppo, da stessa ammissione dei fondatori, è un colpo di fortuna e di genio, scovato in un momento di assoluto relax. RED WANTING BLUE. Da dove deriva? Da un sonetto, da una poesia ascoltata per caso. Dietro queste parole si cela un particolare pensiero: Un colore primario non potrà mai diventare un altro colore primario….pausa….e li, mentre pensavo, anzi non pensavo proprio a nulla, di ascoltarmi tranquillamente una canzone, ecco scoppiarmi la testa per un turbinio di ricordi, colori, disegni, progetti. I ricordi di quando da piccolo si colorava le tempere, quando mescolando gli acquarelli prima uscivano dei pasticci e poi si riusciva ad affinare un disegno, a dare sfumature alle onde, a fare le ombre agli alberi. Un attimo dopo, finito questo big bang di emozioni, ricaduta sul pianeta pensiero controllato…eppure è vero, un rosso non potrà mai diventare blu. Leggere….per quanto ti sforzi di diventare un altro, rimarrai sempre per un briciolo quello di partenza. Sottoscritto….per quanto ristrutturi, riqualifichi cambi di destinazione un edificio, la sua anima rimarrà sempre quella originale. E non si possono svincolare le caratteristiche natie della struttura dalla nuova funzione che se ne vuole dare, per quanto differenti siano. Letto al contrario, se vogliamo fare una casa, facciamo una casa. Se vogliamo fare un ufficio, facciamo un ufficio. Altrimenti ci troviamo a lavorare in casa o a dormire in studio. E si finisce per fare confusione facendo male entrambe le cose!

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Al di là di come nascono le cose e in cosa possono trasformarsi, come visto fino ad un certo punto, il pensiero di oggi è alla nascita delle idee: siate sereni, tranquilli, riposati se volete aver un lampo di genio. La lampadina si accende davvero con li massimo della luminosità in determinate condizioni, che non possiamo creare per certo, ma possiamo stare li ad aspettare sapendola cogliere in tutto il suo splendore. D'altronde pure Archimede gridò héureka! dopo aver fatto un bel bagno.